La scena finale di Lost in Translation.
Quel film sospeso, quel film impossibile.
Che si chiude con una colonna sonora impossibile.
L’unico bacio. La fine.
E con la dolcezza della distorsione, i Jesus and Mary Chain suggerivano le parole adatte. Le parole del desiderio e le parole delle promesse.
Just like honey.
E con tutta la calma, con tutto lo zucchero dal sapore chimico che hai in corpo – prometti.
Puoi proporre l’idea più innocente e perversa e calda e confortevole di sempre.
Come il buio sotto le coperte e la carenza di ossigeno che ti confonde le idee.
I’ll be your plastic toy.
Un contesto estraneo, la data di scadenza sulla storia da iniziare.
E i feedback della chitarra che graffiano le braccia e la batteria che non invade gli spazie e lo shoegaze, che sì – mi guardo le scarpe mentre suono e fanculo il pubblico. Quale pubblico?
Ci siamo solo io e te qui.
E il pop contaminato dallo spirito di shinyshinyshiny boots of leather.
E le melodie noise e l’attitudine post punk. E le risse tra band e pubblico.
E il contrasto.
Madonna, questa canzone è il contrasto.
Miele e rovina.
Rinascita e declino.
Speranza e decadenza.
Listen to the girl, as she takes on half the world.
E il peso di tutto l’amore del mondo.
Il peso della bellezza e il peso della negazione.
Moving up and so alive in her honey dripping beehive, beehive – it’s good, so good, it’s so good, so good.
Oh, ed è dolce il male. Oh, quel buon sapore delle scelte sbagliate. Delle condanne e delle passioni.
Walking back to you is the hardest thing that I can do – that I can do for you. For you.
Of course, it is. Che il passo più difficile è quello che guarda indietro. Il passo più difficile è quello che mi riporta a te.
I’ll be your plastic toy.
I’ll be your plastic toy.
For you.
Ma che altro volete? L’amarezza e l’abbandono di questo verso. I cazzo di bigliettini di San Valentino ci dovrebbero fare, con questo verso.
E con la metà di Psychocandy. I cazzo di bigliettini nei baci Perugina.
Che minchia – accettatela sta cosa che l’amore uccide. Accettatela. Amatela.
È la sofferenza il bello. No?
È sbagliare tutto e volerlo fare di nuovo. Fatevi domare dalle ossessioni. Lo dico sempre, io.
Anche se poi farete finta di niente. Anche se poi vi rinnegherete alle apparenze. Fatevi domare dalle ossessioni e non ditelo a nessuno.
Shhh.
Eating up the scum is the hardest thing for me to do.
Ma ho ancora spazio per farmi stendere dal nettare che cola fuori dal tuo alveare.
Bam! Stoned. E ne vuoi di più.
Nei cazzo di bigliettini nei baci Perugina dovrebbe essere, I’ll be your plastic toy.